INFORMAZIONI SUI DIAMANTI E GUIDA AI DIAMANTI:
Molti “naviganti” di internet cercano guide sul diamante, spesso però le guide al diamante sono complicatissime e finiscono per confondere le idee. Possiamo riassumere i concetti principali, quelli importanti per un sano acquisto, che sia online o altrove, partendo dal diamante taglio brillante, cioè il famoso taglio rotondo o a cono, che è quello più presente e utilizzato in gioielleria e che risulta essere il più commerciale di tutti.
La “leggenda metropolitana del “brillante”
Iniziamo quindi questa guida al diamante parlando del famoso “brillante” termine con il quale viene fatta una enorme confusione nel nostro e in altri paesi. Vi sarà capitato molto spesso di vedere annunci su internet o in tv con lo slogan “anello con brillanti!!! Costo 1 euro!!!” e molti vanno in confusione cercando di capire chi sta dicendo il vero e chi il falso o se quello è veramente l’acquisto del secolo.. Bene, affrontiamo subito questa leggenda metropolitana legata alla parola “brillante”:
Il brillante è un tipo di taglio, non un tipo di diamante.
Spieghiamoci meglio: Una pietra a taglio tondo (forma a cono di profilo, forma tonda vista dall’alto) è tagliata a forma di brillante. Quindi quando si dice “un brillante naturale.. ” si sta dicendo una cosa inesatta. Il brillante è solo una delle tante forme che può assumere un diamante con un taglio.
Esempio: Un rubino tagliato a forma di brillante sarà: Rubino taglio brillante; uno smeraldo tagliato a forma di brillante sarà: Smeraldo taglio brillante; come anche un vetro o uno zircone tagliato brillante sarà: vetro taglio brillante o zircone taglio brillante ecc.
Quando si vedono degli annunci esageratamente economici con la dicitura es. “anello con brillanti a solo 100 euro!! ecc” si tratta comunemente di “zirconi taglio brillante” oppure anche di “vetri taglio brillante”
Quindi in conclusione quello che vale, che dura e che è così prezioso e rarissimo è il diamante naturale, un carbone invecchiato sotto terra per milioni di anni.
Quando i diamanti vengono estratti hanno in natura una forma cubica con diverse sfaccettature, per essere più spiccioli nell’esempio provate a guardare un chicco di sale grosso o un frammento di vetro di un finestrino di un’automobile, quella è (grosso modo, in maniera molto semplificativa) l’apparenza che ha un diamante grezzo.
In base alle caratteristiche di questo diamante grezzo, alle sue dimensioni, alle impurità che vi sono al suo interno, il diamante grezzo viene suddiviso e tagliato in diversi modi. Il diamante grezzo può essere tagliato a forma di cuore ( diamante naturale taglio a cuore) a forma di goccia (diamante naturale taglio goccia) a forma di brillante (diamante naturale taglio brillante) e altre forme stupende come la baguette, il princess, la navette ecc.
Ultima analisi di estrema chiarezza:
Diamante naturale = pietra preziosa di estremo valore;
Brillante = tipo di taglio di una qualsiasi pietra;
Diamante naturale taglio brillante = quello che vedete su ogni comune gioiello di alta gioielleria compresi i gioielli proposti su Anelli.it
Il colore dei diamanti:
I diamanti si distinguono per il loro colore, che è la prima caratteristica che risalta all’occhio di tutti. I colori vanno dal bianco eccezionale superiore al giallo, cioè dalla lettera D (massimo del bianco) alla lettera Z (massimo del giallo), tutte le lettere comprese tra D e Z sono sfumature del bianco che gradualmente comincia a diventare giallo.
Le colorazioni più commerciate in gioielleria sono la G e la H, cioè il bianco extra, un colore ottimo, molto bello.
Sopra la G e la H cominciano le colorazioni più da “collezione” come F, E, e il famosissimo colore D.
F è un bianco extra superiore (Il più utilizzato nel nostro sito) Il colore E è un bianco eccezionale, mentre D è il bianco eccezionale superiore, il massimo, difficilissimo da trovare, molte gioiellerie non ne hanno nemmeno mai commerciato uno.
Riepiloghiamo con una piccola classifica le colorazioni principali, partendo dalla D, che è la colorazione più costosa:
D – Bianco eccezionale superiore (utilizzato per gioielli unici – alta gioielleria)
E – Bianco eccezionale (utilizzato per gioielli molto importanti– alta gioielleria)
F – Bianco extra superiore (utilizzato per gioielli molto importanti – alta gioielleria)
G – Bianco extra (ottimo colore, il più diffuso nella medio/alta gioielleria)
H – Bianco (gioielli commerciali)
I – Bianco leggermente sfumato (gioielli commerciali economici)
Gli altri colori fino alla lettera Z si avvicinano tutti sempre di più al giallo.
La purezza dei diamanti:
Ogni diamante ha delle impurità al suo interno, sarebbe falso dichiarare il contrario. Le impurità possono essere impercettibili, visibili solo da un esperto al microscopio, oppure visibili ad una lente da orafo da un orafo, oppure possono essere delle piccole impurità di colore nero visibili anche ad occhio nudo.
Per una migliore comprensione delle purezze stiliamo questa classifica partendo dalla purezza massima “IF”. E’ ovvio che più un diamante è puro più è alto il suo prezzo e il suo valore:
IF = Massimo della purezza (nessuna inclusione visibile con la lente da orafo, oppure inclusioni difficilmente visibili ma insignificanti. I diamanti IF sono utilizzati per gioielli unici e da collezione, il loro costo è elevatissimo)
VVS1-VVS2 = Altissimo grado di purezza (delle piccolissime inclusioni, molto difficili da vedere con una lente da orafo, impossibili da vedere ad occhio nudo. Va ricordato che anche un gemmologo potrebbe non vedere un VVS1-VVS2 perché si tratta di impurità veramente insignificanti. I diamanti VVS1 e VVS2 sono utilizzati per gioielli unici e di alta gioielleria)
VS1 – VS2 = Grado di purezza medio alto (sono delle inclusioni piccole che si riescono ad individuare con una lente da orafo, non sono visibili ad occhio nudo salvo qualche rara eccezione. E’ il grado di purezza più utilizzato nella medio/alta gioielleria, è un ottimo rapporto qualità-prezzo)
SI1-SI2 = Grado di purezza basso (il grado di purezza SI1-SI2 è al di sotto della comune gioielleria, viene utilizzato generalmente per gioielli di medio-bassa qualità. Gli SI1-SI2 sono piccoli segni che si vedono facilmente con una lente da orafo, in alcuni casi possono essere visibili anche ad occhio nudo)
P1, P2, P3 = Ultimo grado di purezza (sono i diamanti con inclusioni rilevanti visibili anche ad occhio nudo. Le impurità di questa categoria la rendono molto molto economica. Nel nostro laboratorio non vengono utilizzati diamanti P1, P2 e P3)
La caratura dei diamanti:
Il Carato del diamante è un’unità di peso che equivale ad un quinto di grammo. Va ricordato che carato si scrive con la C, e non va confuso con Karato scritto con la K, perché in quel caso si fa riferimento alla karatura dell’oro, esempio 18 kt. 24 kt. ecc ossia alla quantità di oro puro presente nel metallo. La caratura del diamante, ossia il suo peso, può essere anche abbreviata in “ct. ” Esempio 1,50 ct.
La caratteristica più particolare della caratura è la moltiplicazione del prezzo del diamante quando quest’ultimo diventa più grande: I diamanti costano in base ad una tabella internazionale chiamata “Rapaport” che li suddivide in fasce di grandezza e di qualità
Il Rapaport stabilisce quanto costa un diamante di una certa grandezza, di un certo colore e di una certa purezza. Ogni fascia di grandezza ha un costo differente. Un caso particolare che si può citare è ad esempio lo “scalino” dei diamanti di mezzo carato: Un diamante di 0,48 ct. e uno di identica qualità di 0,49 ct. appartengono alla stessa fascia di prezzo, quindi la loro differenza commerciale è di poche decine di euro. Mentre tra un diamante di 0,49 ct. e uno di 0,50 ct. Possono correre anche 2000 euro di differenza, questo perché, anche se vicinissimi come peso, appartengono a fasce di prezzo Rapaport diverse. Ecco perché spesso sul sito vedete degli anelli con caratteristiche “quasi” identiche ma con prezzi completamente diversi..
Ed è anche per questo che noterete una sostanziale differenza tra i prezzi esposti sul nostro sito e quelli esposti nelle gioiellerie o dalle firme prestigiose, perché il prezzo esposto su Anelli.it è una somma di: Prezzo del diamante in quotazione sulla tabella internazionale Rapaport + Prezzo del peso dell’oro dell’anello + costo di lavorazione/guadagno + oneri commerciali come tasse e iva = prezzo esposto su Anelli.it. Nei gioielli “commerciali” il totale è dettato molto da un altro fattore fondamentale che è il “costo di firma” o “costo di notorietà oppure “costo di gestione” legato ovviamente al marchio e alle sue richieste di mercato.
Certo il prezzo delle pietre preziose non dipende solo da questi unici fattori, che sono caratura, colore, taglio e purezza, vi sono tantissime altre caratteristiche che stabiliscono il prezzo e la bellezza di una pietra preziosa.
Tra tutti, oltre le prime famigerate “4C” spicca sicuramente la fluorescenza, ossia il grado di riflesso della luce all’interno della pietra. quando la luce del giorno entra nella pietra preziosa questa la riflette all’esterno in molti modi, la maniera in cui la luce percorre l’interno della pietra ed esce fuori creando brillantezza viene detta fluorescenza. Una pietra preziosa per valere molto e per essere “bella” deve avere fluorescenza “nulla” ossia non riflette altro che le sua propria luce senza trovare ostacoli al suo interno..
Molte altre pietre invece hanno gradi di fluorescenza diversi o “sbagliati” che complicano la normale brillantezza. Se ad esempio un diamante ha una fluorescenza “Strong” significa che la luce fa moltissima fatica ad entrare nella pietra e a riuscire, questa quindi brilla molto meno e vale ovviamente poco rispetto ad una sua pari con fluorescenza nulla.
Tutte queste caratteristiche appena citate, come colore, purezza, caratura, taglio e fluorescenza, sono riportate fedelmente nelle migliori certificazioni, come quelle internazionali, dove ogni diamante certificato ha le sue caratteristiche ben specificate.
In gioielleria di solito le certificazioni riportano caratura, colore e purezza e solo in rarissimi casi anche il grado di fluorescenza del diamante certificato.
Va detto anche che ci sono caratteristiche tecniche “secondarie” (con le pietre preziose non c’è mai nulla di secondario..) che non vengono riportate nelle certificazioni, nemmeno in quelle internazionali, come ad esempio il Luster, che è il grado di brillantezza della pietra preziosa, o altre, come le proporzioni degli angoli principali della pietra, che vengono si riportate ma bisogna essere degli esperti per capirle, non c’è nessuna indicazione nella certificazione che dice “queste proporzioni non sono esatte o sono perfette..”
Il Luster è una caratteristica davvero essenziale per la brillantezza e bellezza: un Luster “errato” può far crollare il prezzo di una pietra preziosa.
La scala del Luster parte da 0 (il massimo) ed arriva al 5 (il peggiore) vediamo bene cosa è;
Se un pietra ha un luster Zero risulta essere brillante e splendente, anche se il suo colore non è alto e non è eccessivamente pura. Il diamante ha un grado di rifrazione e brillantezza della luce detto “adamantino” mentre il vetro, che brilla molto di meno e di conseguenza vale decisamente meno, ha un grado di brillantezza detto “Vitreo”.
Man mano che il luster si allontana dallo zero la pietra brilla sempre meno. Già dal secondo livello di brillantezza (Luster 1) si nota una netta differenza di luminosità rispetto al livello zero. Se passiamo il secondo grado e andiamo su pietre con luster 3 o 4 o addirittura luster 5 ci accorgiamo che la pietra è decisamente meno brillante, e nei livelli 4 e 5 si fa fatica a capire se si tratta realmente di un diamante.
Detto così sembra facile, il problema è che il luster non viene specificato in nessuna certificazione, nemmeno in quelle internazionali, bisogna quindi in questo caso fare molto affidamento a quello che vede il vostro occhio (sempre consigliabile alla luce del giorno) se il gioiello con le sue pietre preziose risulta essere molto luminoso, a parte colore, caratura e purezza, sicuramente parliamo di pietre con luster zero o al massimo 1.
Quando si acquistano prodotti di marchi molto economici e le pietre non vogliono proprio saperne di brillare, allora a quel punto scopri che i prodotti sono si bel presentati e venduti in pompa magna, ma hanno delle pietre con qualcosa che non va. E si pensa che è un “diamante certificato” e che nella sua certificazione c’è un buon colore, purezza e caratura e che quindi tutto dovrebbe essere in regola, ma facendo un controllo più accurato si potrebbe scoprire che i prodotti vengono creati con diamanti che hanno caratteristiche secondarie scadenti, come appunto il luster o la fluorescenza sbagliata.
Va considerato che se un diamante vale esempio 1000 euro il suo equivalente identico ma con fluorescenza esempio “strong” vale la metà. Se un diamante vale esempio 3000 euro il suo equivalente con luster 4 o 5 vale 800 euro.
Questa è una piccola ma essenziale parentesi su alcune caratteristiche “secondarie” visto che spesso molti clienti ci dicono di aver trovato prodotti in gioielleria o online con prezzi considerevolmente più bassi dei nostri, e questo è impossibile: noi siamo importatori diretti di pietre preziose, il nostro guadagno sul gioiello è minimo, il nostro guadagno è legato alla lavorazione dei prodotti, possiamo quindi capire che esista qualcuno con dei prezzi concorrenziali, ma se un prezzo è decisamente più basso allora c’è da chiedersi perchè.
Nel nostro laboratorio orafo creiamo solo gioielli e prodotti con pietre preziose con Luster zero e fluorescenza nulla, a prescindere dalle caratteristiche di colore, taglio, caratura e purezza. Il nostro certificato di garanzia di “base” è dettagliato e risulta essere tra i migliori e più affidabili del mercato, ma, in ogni caso, il nostro grande successo è dovuto al passaparola, alla soddisfazione dei clienti, e i dettagli che fanno bello e brillante un gioiello agli occhi del cliente lo creano appunto queste caratteristiche “secondarie” alle quali noi teniamo molto.
Immaginate di acquistare una super pietra preziosa di 1 carato colore D purezza IF ma con luster 3 o 4: quando lo indosserete non brillerà. Non importa la sua caratura il suo colore e la sua purezza, il luster 3 o 4 o addirittura 5 “ucciderebbe” tutta la sua bellezza rendendolo simile ad un vetro. E il cliente ovviamente non ne sarebbe soddisfatto.
E per questo che è meglio puntare su qualcosa di più accessibile alle proprie tasche piuttosto che rinunciare ad una parte delle caratteristiche essenziali per la brillantezza e lo splendore della pietra preziosa, noi ve lo diciamo sempre!